“El sentido comun”

Alla c.a. del sindaco, prof. Giorgio Orsoni
e dell’Assessore alla Cultura, dott.ssa Angela Vettese
COMUNE

al Dirigente dei Servizi Sociali dell’Ulss 13 di Mirano (Venezia)

al Pubblico Tutore dei Minori della Regione del Veneto, dott.ssa Aurea Dissegna

Gentili signori,
sono una cittadina italiana, nata e residente nel Comune di Venezia, mamma adottiva di una splendida creatura di 7 anni di origine camerunese.
Ogni giorno, con grande tristezza, devo far fronte a piccoli e inqualificabili episodi di razzismo nei confronti di mio figlio, ai quali sia io che mio marito eravamo stati preparati ma che, trovandoci a contatto diretto nella cruda realtà, ci fanno sempre tanto male.
Ieri pomeriggio, giovedì 27 febbraio, alle ore 16.15, mi trovavo a passare con mio figlio e una sua amica e compagna di scuola davanti al Teatro Toniolo di Mestre, dove sostavano molti bimbi con i loro genitori in attesa di entrare nel Teatro per una festa del giovedì grasso. Abbiamo incontrato un’altra famiglia, conosciuta durante i lunghi anni dell’attesa di nostro figlio, che ha adottato una bimba etiope. Gli animatori della festa sono arrivati sopra una sorta di carretto e mio figlio, la sua amica e la piccola figlia dei nostri amici, sono corsi incontro al carretto. Uno degli animatori, dell’età presumibile di 55/60 anni, vedendo mio figlio, urlava “Oddio un negro, che paura!” e si metteva a ridere sguaiatamente con gli altri animatori occupanti il carretto. Non vi dico il nostro sconcerto di adulti e le facce dei bambini. Mio figlio era molto mortificato e mi ha chiesto il motivo di tale frase.
Chiedo al sig. Sindaco e all’Assessore del Comune di Venezia, che la compagnia che ha svolto tale odioso spettacolo sia ripresa e che tali comportamenti siano pubblicamente stigmatizzati.
Vi ringrazio per l’attenzione, rimango in attesa di un Vostro riscontro e Vi saluto cordialmente.

Dott.ssa Fabrizia Maschietto

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